PENSIERI


Nella vita una persona a il dovere di prendere le decisioni giuste: le reazioni altrui sono fuori dal suo controllo.

giovedì 24 novembre 2011

CONSAPEVOLEZZA

Cercate di essere consapevoli e lasciate che le cose seguano il loro corso naturale. Allora la mente diventerà quieta in ogni circostanza, come un limpido stagno nella foresta. Animali di ogni specie, meravigliosi e rari, verranno a bere allo stagno, e vedrete con chiarezza la natura di tutte le cose. Vedrete molte cose insolite andare e venire, ma voi sarete lì, quieti

lunedì 14 novembre 2011

LA NUVOLA GRIGIA

Una nuvola si è fermata sopra di me
 non è una di quelle in cui si vede una figura...  una forma buffa... o sembra una enorme montagna di panna
 è una nuvola grigia dai lineamenti indefiniti, di quelle che preannunciano il brutto tempo
 alcune volte si abbassa e mi circonda, come si vede sulle vette delle montagne, dopo una pioggia estiva
  correre sulle creste soffiata dai venti
 quando mi avvolge mi soffoca, e mi sento piccolo e indifeso
 non ne posso uscire da solo
tutta la mia volonta non servirà ad uscirne,
tutta la mia caparbietà non basterà per vincerla,
tutta la mia forza non la caccerà,
sono solo
 è una vecchia nemica...
ormai dimenticata da tanti anni
e ora... convinto che il cielo è blu
 è tornata, e con lei tutti i ricordi di allora.

lunedì 7 novembre 2011

IL RABBINO E IL CRITICO

C’ era un tempo un rabbino
Che la gente venerava come l’inviato di dio.
Non passava giorno senza che una folla
di persone si assiepasse davanti alla sua porta
in cerca di un consiglio o della guarigione
e della benedizione del sant’uomo.
E ogni volta che il rabbino parlava,
la gente pendeva dalle sue labbra,
facendo propria ogni parola che diceva.
Fra i presenti c’era però un personaggio
Piuttosto antipatico,che non perdeva mai
L’occasione per contraddire il maestro.
Osservava le debolezze del rabbino e
Ne sbeffeggiava i difetti, con sgomento
Dei suo discepoli, che cominciarono
A vedere in lui l’incarnazione del diavolo.
Un giorno però il “ diavolo” si ammalò e morì.
Tutti tirarono un sospiro di sollievo.
Di fuori apparivano compresi come si conveniva,
ma nel loro cuori erano contenti
 perché quell’ eretico irriverente non
avrebbe mai più interrotto i discorsi ispirati
del maestro e criticato il suo comportamento.
La gente fu quindi sorpresa di vedere
Al funerale il maestro genuinamente
Affranto dal dolore.
Quando più tardi un discepolo gli chiese
Se era addolorato per le sorte del morto
Egli rispose: “ No, no. Perché dovrei compiangere
Il nostro amico che è ora in cielo?
E per me che sono triste. Quell’uomo era
L’unico amico che avevo. Eccomi qui circondato
Da gente che mi venera. Lui era il solo che mi metteva alla prova; temo che senza di lui
Smetterò di crescere”. E mentre diceva
Queste parole, il maestro scoppio in lacrime.